C’e’ una losca storia occulta dietro gli ossessivi divieti degli ultimi cento anni su questa pianta, utilizzata per millenni. Ci sono gli squallidi interessi economici di giganteschi potentati economici statunitensi, che hanno “ammazzato” scientificamente questo innocente prodotto della natura, utile per mille scopi e dai costi irrisori, gia’ coltivato in ogni area del globo…ma vittima di speculazioni indicibili, di un vero e proprio golpe. Cominciamo.

La canapa (nome scientifico Cannabis) è una pianta erbacea annuale. Originaria del continente asiatico, appartiene alla famiglia delle Cannabaceae. Può crescere fino a raggiungere un’altezza compresa tra 1,5 e 5 metri. Si rivela una pianta molto produttiva in grado di crescere con facilità senza l’impiego di diserbanti.                                                                                                                                                  https://www.tuttogreen.it/canapa-proprieta-possibili-utilizzi-questa-antica-pianta/

La canapa o cannabis sativa è una pianta antica, versatile e ricca di proprietà benefiche. Canapa e cannabis sono quindi la stessa pianta, ma i termini si distinguono per uso e contenuto di THC. La canapa è utilizzata per scopi industriali, tessili e alimentari, con basso THC, la cannabis è associata a usi medicinali o ricreativi, con livelli più alti di THC.                                                                                                                                     https://www.melarossa.it/salute/terapie-naturali/canapa/

Differenza tra cannabis indica e cannabis sativa – origini                                                                                                  Differenza tra indica e sativa – aspetto fisico                                                                                                                              Differenza tra indica e sativa – periodo di fioritura                                                                                                                    Differenza tra indica e sativa – dimensioni                                                                                                                          Differenza tra indica e sativa – effetto                                                                                                                                            Scientificamente (e legalmente) non c’è differenza tra cannabis Indica e cannabis Sativa; tutte le piante di cannabis appartengono alla specie Cannabis Sativa Linneus.                                                                                                                                 https://sensiseeds.com/it/blog/qual-e-la-differenza-tra-indica-e-sativa/

I principali principi attivi della cannabis sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il THC è noto per i suoi effetti psicoattivi, mentre il CBD ha dimostrato di avere proprietà terapeutiche senza alterazioni dello stato di coscienza. Oltre a questi, la pianta contiene altre centinaia di composti, ciascuno con potenziali effetti e molteplici applicazioni differenti.                                                                                                                                                                                         https://www.cannabisterapeutica.info/it/farmaco.html

La Canapa è una delle piante più antiche al mondo, coltivata da oltre 10.000 anni in molte parti del globo. Per millenni è stata un determinante componente delle culture e delle produzioni, anche per la quantita’ ricavabile per ettaro, ben superiore a quella di qualsiasi altra pianta similare. Gli utilizzi della pianta di canapa e dei suoi derivati nella storia sono stati i più diversi: dalla semplice corda e cordami vari al tessuto grezzo (i famosi torselli, rotoli di tessuto con cui poi fare tovagliati, tende, sacchi di vari tipi e dimensioni, arredi, tende, abiti, biancheria…) dalla carta di alta qualità -invece del legno- senza bisogno di trattamenti chimici (è stata utilizzata per stampare le prime copie della Bibbia di Gutenberg, per la Dichiarazione d’Indipendenza americana…), alla tela (ad esempio  le vele della Royal Navy inglese, come delle altre marinerie, che solcavano gli oceani affrontando ogni tempesta erano di resistentissima canapa), senza dimenticare fiori e i semi, noti fin dall’antichità per cosmetici, per le loro proprietà terapeutiche, usati per combattere patologie di vario tipo…E ancora i semi e l’olio di canapa, naturale antiossidante, antinfiammatorio e immunomodulante, condimento a crudo, quest’olio si può utilizzare anche per via esterna per risolvere dermatiti, acne e altri disturbi della pelle, una delle poche fonti vegetali di acidi della serie Omega 3 e 6, oltre a sostanze importanti per la nostra salute: vitamine, sali minerali, aminoacidi, fitosteroli, ecc… Ma non e’ finito l’elenco vastissimo dei suoi utilizzi, poiche’ i semi possono essere utilizzati come alimento, possono essere macinati come farina di canapa utile per gli stessi usi della farina da grano (pane, torte, biscotti…), addirittura c’e’ il latte di canapa, come integratore, i residui sono stati usati per secoli per il riscaldamento domestico, le fibre compresse per farne mattoni da costruzione, ci si ricava anche vernici, tavole

Un’opportunità mancata fu nel 2002, quando si decise di non utilizzare la canapa per produrre le banconote in euro, privilegiando invece la cellulosa di cotone americana.

Nel settore edile, la canapa puo’ essere impiegata per fabbricare biocomposti isolanti, bio-mattoni e pannelli flessibili, tutti rigorosamente naturali. Può essere trasformata in bioplastiche, sempre biodegradabili e riciclabili, validissima alternativa sostenibile alla plastica, oppure per la produzione di biocarburanti, alternativa strategica ai combustibili fossili.

E  infatti, nei primi anni del 1900, quando Henry Ford rivoluzionò l’industria automobilistica costruendo auto a basso costo per la massima diffusione, iniziando la motorizzazione di massa, diede anche il via ad un esperimento realmente rivoluzionario. Realizzo’ infatti nei suoi stabilimenti negli anni ’30 un prototipo di automobile realizzata quasi interamente con plastica di canapa (hempty body car), oltre che con derivati di altri vegetali, ben piu’ resistente e leggera di quella metallica e alimentata con etanolo da canapa, una vera automobile green. Per ragioni ignote, inutile dire che il progetto fini’ nel cassetto.                      “Perché consumare foreste che hanno impiegato secoli per crescere e miniere che hanno avuto bisogno di intere ere geologiche, se possiamo ottenere l’equivalente delle foreste e dei prodotti minerari dall’annuale crescita dei campi di canapa?” (Henry Ford)

Ma non e’ finita, perche’ in fitoterapia, i suoi estratti possono essere utilizzati per usi medici, al di la’ del suo effetto psicoattivo, rivelandosi efficaci nel trattamento di diverse patologie. L’impiego più diffuso riguarda il trattamento del dolore cronico, incluso quello oncologico, che i cannabinoidi attenuano, senza causare la depressione respiratoria degli oppioidi. La cannabis è efficace anche nel dolore neuropatico, spesso resistente ai comuni antidolorifici, e nella sclerosi multipla, dove aiuta a ridurre sia la spasticità che il dolore.  Ma innumerevoli sono gli utilizzi in medicina, sia antica che moderna. Contro nausea e vomito da chemioterapia e terapie antivirali, grazie all’azione del dronabinolo. Per stimolare l’appetito in pazienti con anoressia, tumori e AIDS, per ridurre la pressione endoculare nel glaucoma, per l’asma, per il Morbo di Crohn, per le demenze, per infiammazioni, come anticolesterolo…

Nella sindrome di Tourette, aiuta a modulare l’attività neuronale, come antispastico e riducendo i comportamenti ossessivi. Utile anche in alcune forme di epilessia e di prolematiche psichiatriche (ansia, depressione, insonnia…). Valido anche come rilassante

https://www.cbdtherapydelivery.it/canapa-sativa/ 

https://www.cure-naturali.it/articoli/rimedi-naturali/erboristeria/canapa-proprieta-e-utilizzo.html

https://www.canapaindustriale.it/2015/04/22/canapa-ecco-i-principali-utilizzi-della-pianta-dalle-mille-risorse/

https://www.laleggepertutti.it/257976_cannabis-terapeutica-a-che-serve-e-quali-effetti-collaterali

https://www.my-personaltrainer.it/benessere/marijuana-uso-terapeutico.html

https://edilizia-in-un-click.starbuild.it/canapa-in-edilizia-vantaggi-e-caratteristiche-di-questo-materiale-innovativo-e-sostenibile/

https://www.cannabe.it/blog/storia-canapa.html

Ma allora una domanda, se e’ cosi’ utile e lo e’ stata per millenni, perche’ e’ diventata un tabu’? In Italia, ad esempio, che era la seconda produttrice al mondo dopo al Russia, e’ stata completamente proibita e la coltivazione azzerata.                                    Risposta: proprio perche’ e’ cosi’ utile. Nell’epoca infatti del dominio della speculazione doveva essere sostituita e sacrificata…E questa storiaccia e’ un vero giallo criminale. Intorno ad essa infatti e’ stata costruita una narrazione falsa, un vero sistema di fake-news, una ragnatela di corruzione e imbrogli, grazie a una gigantesca cooperativa di interessi mafiosi e clientelari. Se pensiamo alla vicenda Pandemia-Covid, all’11 settembre, alla Guerra in Ucraina, se pensiamo ai mille accadimenti della storia, recente e non, se risaliamo alla vicenda del Cavallo di Troia, comprendiamo che l’inganno e’ strategia primaria di ogni Guerra, anche di quelle commerciali, perche’ di questo si tratta. E in grande, anzi grandissimo, stile.

La storia del Golpe della Canapa -cioe’ il complotto che porto’ alla sua detronizzazione e sostituzione- comincio’ a meta’ degli anni ’30, in America, con un improvviso attacco frontale a questa vera pianta sacra, i protagonisti del quale si mossero coordinatamente e su piu’ piani. E se non si puo’ dimostrarne ovviamente eventuali accordi tra di loro e occulti piani strategici elaborati a tavolino per l’assassinio mediatico e legislativo, se ne puo’ tuttavia dedurne dai risultati e dai fatti l’esistenza.

La sua demonizzazione, motivata prioritariamente da interessi economici, con venature politiche e razziali, ebbe poi profonde ripercussioni a livello mondiale, quando le varie istituzioni e i vari enti sanitari seguirono le orme di quello che accadeva negli Usa.

In estrema sintesi: il potente banchiere Andrew Mellon, diventato Ministro del Tesoro USA e proprietario anche della Gulf Oil, una delle famose sette sorelle del petrolio, brigando nel Governo riusci’ a piazzare suo genero Harry J. Anslinger, proveniente dagli uffici che combattevano la ridicola battaglia del proibizionismo anti-alcool, a capo del Federal Bureau of Narcotics.    Costui giocò un ruolo chiave nella campagna contro la cannabis, cominciando a rilasciare interviste, organizzare grandi convegni medici, diffondendo propaganda scandalistica sui giornali, proponendo leggi, collegando la canapa alla criminalità e alla devianza sociale, agendo sullo stigma razzistoide nord-americano verso i messicani, considerati pigri  e inaffidabili, naturalmente portati al crimine. Si conio’ il temine mariuana -usata dagli stessi al posto del vino- per bollare etnicamente la Canapa, la quale faceva esplodere il crimine e rovinare i giovani.

Si attivo’ contemporaneamente nell’industria della carta, un magnate come William Randolph Hearst, proprietario di enormi aree forestate e che che ovviamente voleva sbarazzarsi della concorrenza di una pianta molto più economica e sostenibile, per imporre definitivamente il legno nella produzione di carta. Hearst sfruttò il suo parallelo impero mediatico di innumerevoli testate giornalistiche per promuovere violente e falsissime campagne di disinformazione a tappeto, tese a distruggere le reputazione della Canapa.

Ai personaggi di cui sopra si uni’ anche l’industria petrolchimicha di Lammer DuPont, altro miliardario dotato di immense risorse economiche e mediatiche, proprietario appunto di gigantesche industrie di chimica, che vedevano nella fibra di canapa un concorrente da sterminare per imporre materiali derivati dal petrolio, come plastiche sintetiche, teflon, nylon, ecc. La canapa doveva essere sacrificata per dominare il mercato con le plastiche petrolifere e far esplodere i suoi profitti.

Altro “congiurato” nel complotto fu John Rockfeller, banchiere, petroliere proprietario della Standard Oil, con le mani in pasta nella nascente industria farmaceutica, in quel periodo impegnatissima a demolire i derivati naturali della fitoterapia a favore della produzione di famaci sintetici.

Il quadro e’ quindi questo: grande finanza, industria cartaria, industria petrolifera, industria chimica, industria farmaceutica. La Canapa doveva morire.

Queste enormi pressioni mediatiche e pseudosociali, politiche ed economiche, portarono all’approvazione del Marihuana Tax Act del 1937, che impose severe restrizioni su tutta la Canapa senza distinzioni, nonostante il suo conosciutissimo utilizzo storico come risorsa tessile e medica. Infatti la sua crescente diffusione rappresentava una grave minaccia per i diversi settori industriali citati e relativi conglomerati di potere.

Le conseguenze della isterica criminalizzazione della canapa non si limitarono ovviamente agli Stati Uniti, poiche’ la potenza del mondo a stelle e strisce esercitò una fortissima influenza sulle Convenzioni internazionali sulle sostanze stupefacenti, applico’ il suo potere corruttivo sul mondo medico, su quello scientifico e farmacologico, sulle politiche di molti Stati, inclusa l’Italia. Sostanzialmente spacciando la menzogna della Canapa come elemento di traviamento dei giovani e di impennata del crimine: questo era -come sempre- la facciata di false verita’ dietro cui si muovevano gli spegiudicati interessi finanziari e industriali sopra descritti. Ricorda per caso lo schema di qualche pandemia recente? Forse si’…Una tattica sempre identica, collaudata e coronata da successo, ripetuta in innumerevoli occasioni nella storia Usa. Fatto sta che pressoche’ ovunque nel mondo, durante il XX secolo, quello del predominio americano, la Canapa venne proibita ovunque e in tutte le sue forme.

Paolo Ranalli. La canapa. Miglioramento genetico, sostenibilità, utilizzi, normativa di riferimento. Edagricole. 2020

Mario Catania. Cannabis. Il futuro è verde canapa. Diarkos. 2022

Chiara Spadaro. Canapa revolution. Tutto quello che c’è da sapere sulla cannabis. Altraeconomia. 2018.

AA.VV. Cannabis medica. La produzione, i preparati autorizzati e l’impiego terapeutico. Terra Nuova Edizioni. 2022

Jack Herer’s. The Emperor Wears No Clothes. Edizione ‏Subsequent. 1998

Solo negli ultimi anni, per quanto riguarda non solo l’Italia, ma anche diverse altre Nazioni, le maglie della legge si sono progressivamente allentate e la coltivazione e l’uso prima parzialmente, poi sempre piu’ estesamente ripresi, anche in campo medico. Fino a tempi recenti quando finalmente, in molti Stati americani e non solo, questi stolti divieti sono caduti uno ad uno.

Adesso che fa l’art. 18 (tralasciando le altre perle..) del Decreto Sicurezza?                    Ecco un commento di stampa che dice tutto:

La relazione del Massimario della Cassazione – pubblicata il 23 giugno – fa a pezzi il divieto per la cannabis light... Da quel giorno i negozi che vendono le infiorescenze della canapa a basso contenuto di thc possono essere incriminati. Identica minaccia incombe sui coltivatori della canapa. Ora gli Ermellini elencano punto per punto tutte le criticità del provvedimento, esprimendo forti dubbi sul rispetto della Carta costituzionale e del diritto europeo. I giudici chiariscono anche l’impatto sociale di una norma che può azzerare l’intero comparto industriale della canapa: 30mila lavoratori, 150 milioni di gettito fiscale fatturato di 500 milioni l’anno. Di colpo, grazie al governo, le imprese hanno dovuto annullare ordini di esportazione che coprono il 90% del mercato… Anzi, scrive la Cassazione, “le evidenze scientifiche dimostrano l’assenza di effetti droganti quando il principio attivo della cannabis si collochi al di sotto delle percentuali di Thc indicate dalla legge: 0,2%, con tollerabilità fino allo 0,6%. Dunque cade la ratio stessa dell’articolo 18: evitare che il fiore della canapa “possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico, comportamenti che espongano a rischio la sicurezza e l’incolumità pubblica”… Senza la prova scientifica che la cannabis light abbia effetto stupefacente…come si giustifica un processo per droga? Invero, la ricerca scientifica sostiene l’esatto contrario: il carattere innocuo della canapa a basso tenore di Thc.                                                                  Anche per questo il fiore della canapa è legale in tutta Europa. Non solo, la Politica agricola comune (Pac) incentiva i coltivatori della canapa con bandi e finanziamenti pubblici. Dunque i giudici sottolineano “l’esposizione del nostro Paese alla procedura di infrazione” da parte dell’Ue…                                                                                     Anche Coldiretti, di solito vicina a palazzo Chigi, ha criticato il provvedimento. Forza Italia ha protestato in Europa e la Lega in Veneto, nella Conferenza delle Regioni e province autonome. Ma Giorgia Meloni e Alfredo Mantovano hanno tirato dritto. Tecnicamente, poiché la norma incide sul mercato europeo, il governo aveva l’obbligo di comunicarne il contenuto alla Commissione Ue, attraverso la cosiddetta procedura Tris. Invece non lo ha fatto. Risultato: per i giudici nazionali dovrebbe essere inapplicabile, perché il diritto comunitario viene prima…

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/28/cannabis-light-cassazione-divieto-incostituzionalita-news/8041997/

Cosi’ e’ se vi pare. In contrasto con la realta’ scientifica e con il resto del mondo. Assurdo.

Ruggero Di Biagi

 

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